News / 10 Oct 2019

River Blue

Regia Mark Angelo

River blue, il documentario sull’industria del denim

River blue racconta come la produzione tessile, tra cui quella di denim, lascia una scia di distruzione che colpisce i fiumi e la salute umana. Il documentario è stato presentato al Fashion Film Festival Milano. L’industria dell’abbigliamento e specialmente quella del denim stanno contribuendo alla degradazione ambientale a causa dei loro processi produttivi inquinanti, responsabili della perdita della biodiversità di diversi fiumi. Questo è lo scenario denunciato da River blue, il documentario diretto da David McIlvride e proposto all’interno del palinsesto del Fashion Film Festival Milano che si tiene dal 20 al 25 settembre. Il film rappresenta un viaggio alla scoperta dello stato dei corsi d’acqua in prossimità degli stabilimenti tessili in Cina, Bangladesh e India. Illustra le conseguenze di questa industria sull’ambiente e sulle persone, e al contempo offre un messaggio di speranza per un futuro in cui la moda sostenibile sarà la norma, individuando realtà innovatrici come Italdenim e Jeanologia che propongono soluzioni in grado di ridurre l’uso di acqua e sostanze chimiche inquinanti.

Sono immagini crude e tristi quelle mostrate in River blue da Mark Angelo, l’attivista statunitense impegnato nella conservazione dei fiumi che ha girato il mondo per esaminare il loro stato nei paesi in cui sorgono i più grandi siti produttivi di abbigliamento, cioè quelli che riforniscono tutti i principali marchi di moda occidentali. Una spedizione globale per raccontare le tradizioni, le usanze e i paesaggi distrutti dall’industria tessile e del denim che operano in virtù del profitto, non curanti delle loro responsabilità verso l’ambiente e le persone.

Il viaggio che testimonia una realtà allarmante

Sono immagini crude e tristi quelle mostrate in River blue da Mark Angelo, l’attivista statunitense impegnato nella conservazione dei fiumi che ha girato il mondo per esaminare il loro stato nei paesi in cui sorgono i più grandi siti produttivi di abbigliamento, cioè quelli che riforniscono tutti i principali marchi di moda occidentali. Una spedizione globale per raccontare le tradizioni, le usanze e i paesaggi distrutti dall’industria tessile e del denim che operano in virtù del profitto, non curanti delle loro responsabilità verso l’ambiente e le persone.

Gigi Caccia, il futuro è una moda sostenibile

Una moda più sensibile alle tematiche ambientali è possibile e ne sono testimoni Luigi Caccia, fondatore della compagnia Italdenim specializzata in una produzione più sostenibile, e l’azienda spagnola Jeanologia che propone una nuova tecnologia a laser per trattare il denim dandogli il classico effetto scolorito.

River blue vuole trasmettere un messaggio chiaro al mondo della moda e soprattutto al consumatore affinché le scelte di acquisto diventino più consapevoli e responsabili. Per questo offre un nuovo punto di vista focalizzato sulla possibilità di trasformare l’industria tessile e dell’abbigliamento in una realtà più sostenibile, grazie all’applicazione di tecnologie innovative che riducono l’impiego dell’acqua e delle sostanze chimiche conservando allo stesso modo l’estetica e la qualità del prodotto.